Si combatté in una battaglia su due fronti a lungo e accanitamente. Poiché gli Elvezi non riuscivano a sostenere ulteriormente l'attacco dei nostri, alcuni si ritirarono sul monte, altri si rifugiarono presso i bagagli e i loro carri. Si combatté fino a notte fonda anche presso i bagagli, poiché gli Elvezi avevano posto i carri a mo di palizzata e da un punto più elevato scagliavano dardi contro i nostri che attaccavano e li ferivano. Dopo che si fu combattuto a lungo, i nostri finalmente occuparono l'accampamento dei nemici. Lì fu catturata la figlia e uno dei figli di Orgetorige, che era il capo degli Elvezi. A quella battaglia sopravvissero circa centotrentamila uomini, i quali non interruppero mai la marcia e dopo tre giorni giunsero nei territori dei Lingoni, mentre i nostri, a causa delle ferite dei soldati e la sepoltura degli uccisi, non avevano potuto inseguirli. Cesare mandò messaggeri ai Lingoni affinché non li aiutassero con il frumento né con altro.
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