La pulce e il bue
Una volta, una pulce diceva così ad un bue: "Sei stolto, o bue: infatti, ogni giorno servi gli uomini, pur essendo assolutamente smisurato e coraggioso. Io, invece, lacero pietosamente le carni degli uomini e bevo avidamente il loro sangue". E il bue: "sono grato", disse, "alla razza degli uomini: infatti, sono amato dagli uomini e sono apprezzato in modo straordinario, e vengo grattato lungamente al volto e alle spalle". Allora, la pulce: "Ma dunque, lo sfregamento che a te è caro è per me certamente misera un deplorevole destino". La favola mostra che i millantatori con la parola vengono sconfitti anche dal semplice.
Una volta, una pulce diceva così ad un bue: "Sei stolto, o bue: infatti, ogni giorno servi gli uomini, pur essendo assolutamente smisurato e coraggioso. Io, invece, lacero pietosamente le carni degli uomini e bevo avidamente il loro sangue". E il bue: "sono grato", disse, "alla razza degli uomini: infatti, sono amato dagli uomini e sono apprezzato in modo straordinario, e vengo grattato lungamente al volto e alle spalle". Allora, la pulce: "Ma dunque, lo sfregamento che a te è caro è per me certamente misera un deplorevole destino". La favola mostra che i millantatori con la parola vengono sconfitti anche dal semplice.