Qui ci vuole un disegno, non si capisce come e' fatta la carriola triangolare. Nel libro c'era una figura?
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Qui ci vuole un disegno, non si capisce come e' fatta la carriola triangolare. Nel libro c'era una figura?
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Qui ci vuole un disegno, non si capisce come e' fatta la carriola triangolare. Nel libro c'era una figura?
Πασων γαρ,ως επος ειπειν...
...και μη τοις φρονίμοις επιτρεπειν.
Πυθομενου δε τινος ει και...
...και αρετης παρά πάντα τόν βίον.
L’adulazione è il peggiore dei vizi
Infatti, di tutti i vizi, per così dire, uno troverebbe che l’adulazione è il più turpe. Innanzitutto, infatti, danneggia la cosa più bella e più giusta, l’elogio, di modo che non sembra più genuino né fatto sinceramente, e, cosa più terribile di tutte, attribuisce le ricompense della virtù al vizio. Cosicché operano molto peggio di coloro che distruggono l’istituzione: infatti, alcuni rendono l’istituzione sospetta, altri, invece, rendono la virtù infida. Dunque, come credo, quasi sempre il malvagio è detto sciocco e lo è effettivamente, l’adulatore supera tutti in stoltezza. Infatti, il solo di coloro che nascondono la verità ha il coraggio di dire le falsità dinanzi a quelli che sanno fortemente che mente. Infatti, chi è, infatti, ignorante delle proprie azioni? O chi è così stolto che non sa se gode di fatiche o di mollezza e se si rallegra più ad avere giustizia che a farla e se è amante meno dei piaceri che delle buone azioni? E dunque, ciò che soprattutto si crede, ingraziarsi coloro che vengono elogiati, a me sembra che fallisca soprattutto anche in questo: infatti, al contrario, diviene inviso piuttosto che essere gradito. Subito chi ritiene felice il povero in quanto ricco, egli stesso mente, invece, a colui che viene stimato felice biasima la povertà. Al contrario, chi elogia il più turpe in quanto onesto che cos’altro fa se non arrecare vergogna a se stesso? Oppure chi dice che lo storpio è integro, come potrebbe risultare gradito ricordando la disgrazia? Inoltre, chi glorifica lo stolto come saggio, questi sarebbe forse più credibile di tutti per la stoltezza dell’ascoltatore e causa un danno tanto più grande: infatti, persuade a decidere con lui stesso e a non volgersi ai saggi.
Per favore aiutatemi con questa versione. Se è possibile,scrivere anche i verbi. Autore: Lisia
http://imageshack.com/a/img924/7226/Brw5wV.jpg (foto versione)
Dai miei appunti del Liceo:
♥ La Grande Guerra ♥
Le tensioni
Ostilità tra Francia e Germania, in quanto questa si era impossessata dell’Alsazia e della Lorena durante la guerra franco-prussiana nel 1870 (fenomeno del revanscismo: ideologia nazionalista di rivincita);
Tensioni tra Germania e Inghilterra per il controllo del Mare del Nord;
Ostilità italiana nei confronti dell’Austria
Rivolta austro-russa nei Balcani
In particolare la situazione era molto critica nei Balcani dove, nel 1908, la sollevazione dei giovani turchi portò la deposizione del sultano.
Nel 1908 l’Austria si annetté la Bosnia-Erzegovina e permise all’Albania di diventare indipendente; così facendo inasprì ulteriormente i rapporti con la Serbia, che mirava ad avere uno sbocco sul mare.
Ne seguì (1912-1913) una fase convulsa di guerre il cui unico esito fu quello di infliggere un altro colpo all’Impero Ottomano e di esasperare il conflitto tra Austria e Serbia per il controllo dei Balcani.
1914: lo scoppio del conflitto
Il 28 giugno 1914 Gravilo Princip, uno studente diciannovenne bosniaco di nazionalità serba, che aveva aderito all’organizzazione sovranazionale “Mano Nera”, uccise a Sarajevo l’arciduca Francesco Ferdinano, erede al trono d’Austria e la moglie. Il giovane fu arrestato e mandato a Terezin dove morì di tisi nel 1918.
Il 23 luglio 1914 l’Austria manda un ultimatum alla Serbia, con la pretesa di partecipare all’indagine sui mandanti dell’attentato, la Serbia rifiuta.
Il 28 luglio l’Austria, con l’appoggio della Germania, dichiara guerra alla Serbia. Allora la Russia, protettrice della Serbia, mobilita gli eserciti, questo atto verrà interpretato dalla Germania come un gesto ostile.
La Germania dichiara guerra alla Russia il 1° agosto, la Francia di contro si schiera con la Russia, entrando in guerra il 3 agosto.
L’impulso maggiore alla Guerra fu dato dalla Germania, animata da un forte spirito nazionalistico, essa si occupò prima della Francia, considerata più forte militarmente e poi della Russia che, nonostante le previsioni tedesche si organizzò molto velocemente.
La Germania decise di penetrare in Francia attraverso il Belgio, paese neutrale, ciò spinse la Gran Bretagna a entrare in guerra il 4 agosto seguita dal Giappone (23 agosto) che mirava ai possedimenti tedeschi in estremo oriente.
La situazione sui fronti (1914)
Il fronte occidentale
Esso si estendeva dalla Manica fino al confine svizzero per circa 800 km.
La guerra mobilitò moltissimi uomini ( un milione e mezzo di tedeschi, un milione di francesi e due milioni di inglesi) a causa:
Della leva obbligatoria (tranne in Inghilterra)
Dello sviluppo dei trasporti
Di fatto i successi iniziali tedeschi avvennero grazie alla tattica della guerra d’assalto: i soldati si spostavano velocemente e le battaglie erano di breve durata.
I tedeschi sul fronte occidentale e quello orientale (teatro di battaglie tra Russia e Germania) conseguirono vittorie come quella di Tannenberg (Prussia) e dei Laghi Misuri (Polonia).
Successivamente però la loro discesa verso Parigi fu fermata dalla controffensiva francese, nel 1914 presso il fiume Marna i tedeschi furono sconfitti dall’esercito francese e si staglieranno presso il fiume Somme.
Gli eserciti si stagliarono su basi fisse (guerra di trincea) e utilizzarono nuove armi (fucili, mitragliatrici) che necessitavano però di un ridimensionamento delle tattiche militari, ma ciò non avvenne e si continuarono ad usare tecniche ormai superate come quella dell’assalto. La guerra fu perciò di logoramento: le battaglie si svolgevano per decimare gli avversari.
Di fatto nei primi quattro mesi di guerra sul fronte vi furono 40'000 morti e un milione di feriti.
1915: l’Italia entra in guerra
In questa situazione bloccata una novità rilevante fu l’entrata in guerra dell’Italia, a fianco dell’intesa, nella primavera del 1915.
Con lo scoppio del conflitto nell’estate del 1914 si erano delineati due schieramenti:
Interventisti ( a favore della guerra)
Sinistra democratica e irredentisti: i democratici vedevano la guerra come il completamento del processo risorgimentale mentre gli irredentisti protestavano per il recupero delle terre irredente;
Sinistra estrema: vedeva la guerra come l’occasione per rovesciare gli equilibri sociali e democratizzare l’Italia;
Nazionalisti: intendevano la guerra come un’occasione di espansione imperialista;
Liberali-conservatori: essi erano favorevoli alla guerra ma con cautela, si rendevano conto che l’Italia non era preparata dal punto di vista militare ed economico ma allo stesso tempo considerano la guerra una buona occasione per consolidare il prestigio internazionale e la monarchia.
Neutralisti
Liberali giolittiani: si rendevano conto che l’Italia non era preparata per una politica di potenza e che la guerra sarebbe stata lunga e avrebbe esaurito le risorse;
Mondo cattolico: Papa Benedetto V era contrario alla guerra, inoltre se l’Italia fosse andata in guerra si sarebbe alleata con la Francia che era laica e repubblicana, a differenza della cattolica Austria;
Socialisti: i socialisti seguono la linea pacifista delle masse operaie e contadine che dalla guerra non avrebbero tratto alcun profitto.
A livello numerico i neutralisti erano la maggioranza, però prevalse l’orientamento interventista, in quanto l’Italia era fortemente anti-tedesca.
Il maggio del 1915 è detto radioso, esso è caratterizzato da manifestazioni interventiste che intimidiscono il Parlamento, appoggiate da giovani, borghesi e intellettuali che influenzarono l’opinione pubblica.
In questo momento ebbero un ruolo fondamentale il Re Vittorio Emanuele III, il capo del Governo Salandra e il ministro degli esteri Sonnino.
Salandra e Sonnino strinsero un accordo segretissimo con l’Inghilterra il 26 aprile 1915 che impegnava l’Italia a entrare in guerra in cambio di concessioni territoriali ( Istria, Dalmazia, Trentino e la Venezia Giulia).
Questa idea non fu appoggiata dal Parlamento che era sostenitore di Giolitti, allora Salandra decise di dimettersi, ma le sue dimissioni furono respinte dal Re.
Allora il Parlamento diede i pieni poteri al governo, atto che porterà alla crisi delle istituzioni politiche durante il fascismo, e il 23 maggio 1915 l’Italia dichiarò guerra all’Austria e il 24 entrò ufficialmente in guerra.
Il fronte italiano
Si estende per tutto il confine tra Austria e Triveneto, rispetto agli altri fronti non è molto lungo ma complicato dal punto di vista logistico poiché comprende territori costieri, carsici e montanari.
Le battaglie più importanti si concentrarono nelle zone dell’Isonzo e del Carso Triestino; sul fronte il generale Luigi Cadorna attuò una strategia offensiva mirante a sfondare le linee austriache sul fiume Isonzo: le undici battaglie difensive non produssero alcun risultato, salvo la presa di Gorizia.
Nel 1916 l’esercito italiano bloccò a stento l’esercito austriaco nell’altopiano di Asiago in Trentino; l’attacco nemico era una spedizione punitiva contro l’ex alleato italiano colpevole di tradimento.
Salandra si dimise, salì un governo di coalizione nazionale con a capo Boselli.
o Il 1916
La situazione era bloccata in tutti i fronti: a febbraio i tedeschi tentarono di sferrare un colpo decisivo lanciando un’offensiva ai francesi a Verdun, questa battaglia che durò sei mesi e causò milioni di morti, i francesi risposero all’attacco con una controffensiva sulla Somme.
Entrarono in guerra anche la Turchia, alleata con Austria e Germania e attaccata da Inghilterra e Francia sullo Stretto dei Dardanelli e la Romania, schierata con la Russia ma subito invasa dall’Austria.
o Il 1917
Per forzare il blocco navale britannico i tedeschi spostano la guerra sul mare -> Battaglia dello Jutland (penisola della Danimarca).
Inghilterra e Germania combatterono ad armi pari ma la Germania riportò meno perdite, nonostante ciò decise di rinunciare alla guerra marina.
La guerra di trincea
La prima guerra mondiale è una guerra moderna e tecnologica grazie all’introduzione di: lanciafiamme, artiglieria pesante, mitragliatrici, fucili, gas (come il fosgene che bruciava i polmoni e l’iprite un vescicante che causava infezioni mortali), sottomarini e carri armati ( questi ultimi furono sottovalutati e sfruttati a pieno solo nella II guerra mondiale).
Nonostante queste grandi innovazioni le strategie belliche utilizzate erano arretrate, tipiche del 1800 come l’uso di bocche di lupo, nascoste nella terra di nessuno durante la notte, e caratterizzate dalla lotta a corpo, tramite: mazze chiodate, baionette, coltelli e pugnali.
Il luogo in cui si combatté principalmente la guerra fu la trincea, stretto fossato scavato per circa due metri di profondità che si estende per chilometri.
Le trincee erano necessarie per la difesa poiché le nuove armi avvantaggiavano chi si difendeva ma svantaggiavano coloro che attaccavano.
Tipi di trincee:
Semplici
A più livelli: tipiche dei tedeschi, erano composte da tre linee ( prima, d’appoggio e di riserva) legate tra loro da camminamenti, esse erano a zig zag poiché nel caso un nemico facesse irruzione non potesse attaccare tutti i soldati.
Provvisorie: cosiddette trincee civetta, erano delle finte postazioni per trarre in inganno i nemici.
I soldati nelle trincee erano sottoposti a uno sfibrante logoramento fisico e morale, essi morivano a causa di ferite mortali ma anche per ferite curabili in quanto non esistevano gli antibiotici.
Dal punto di vista sanitario essi non avevano cure, esistevano gli infermieri ma spesso, se raccoglievano i feriti nelle terre di nessuno, venivano attaccati e uccisi dai nemici.
o 1917
Il 1917 è stato un anno decisivo per l'Italia e la guerra in generale poiché l'Italia subì una grossa sconfitta a Caporetto, le sorti della guerra furono in parte determinate da due eventi molto importanti:
Scoppio della RIVOLUZIONE IN RUSSIA: nel 1917 lo zar Nicola II abdica e fu costituito un governo rivoluzionario. L'esercito al fronte è disperso e sbandato perciò la Russia sarà costretta a uscire dalla guerra perchè incapace di combattere su due fronti: quello militare contro la Germania e quello interno della rivoluzione.
L'intervento degli STATI UNITI: gli Stati Uniti entreranno in guerra principalmente in seguito all'affondamento del Lusitania, ma in realtà le ragioni erano molto più profonde. L'intervento degli USA in Europa fu decisivo, ma non immediato: l'esercito americano era poco potente rispetto a quelli degli stati europei, ma erano allo stesso tempo dotati di grandi tecnologie.
La battaglia di Caporetto
Per l'Italia il 1917 è l'anno della famosa sconfitta di Caporetto: evento essenzialmente negativo, ma che ebbe allo stesso tempo anche dei risvolti positivi nell'esercito italiano.
Caporetto si trovava poco oltre il confine con la Slovenia, lungo il fiume Isonzo dove le armate italiane sono continuamente impegnate contro l'esercito austriaco (la situazione è rimasta pressoché la stessa anche dopo le 11 battaglie dell'Isonzo).
Verso ottobre giunge la notizia che gli austriaci stavano progettando un attacco contro l'esercito italiano: la notizia arrivò da alcuni disertori rumeni che si presentarono ai vertici dell'esercito italiano con i piani austriaci; tuttavia non vennero creduti.
I tedeschi avevano cambiato totalmente tattica: essi individuarono i punti deboli della difesa italiana, che vennero aggirati, e da li attaccarono; non fu un attacco frontale, giudicato ormai inefficace.
Nella notte del 24 ottobre 1917 le artiglierie austro-ungariche iniziarono a colpire le posizioni italiane alternando lanci di gas a granate convenzionali (le trincee italiane erano già state bombardate anche giorni prima). Verso l'alba il tiro cessò dopo aver causato danni modesti.
Vi furono alcuni elementi che giocarono a sfavore dell'Italia:
Errato uso dell'artiglieria da parte dell'esercito italiano: durante le fasi di bombardamento nemico, l'Italia non risponde al fuoco (soprattutto nella zona capitanata dal generale Badoglio);
Visibilità quasi nulla a causa della nebbia: favorì l'avanzamento degli austriaci;
Comunicazioni poco rapide e inefficienti: durante i bombardamenti convenzionali le linee telefoniche che collegavano le trincee italiane vennero danneggiate e ciò rallentò le comunicazioni;
L'esercito italiano è totalmente disorganizzato: i soldati sono disperati e scappano.
L'idea dei tedeschi era quella di passare l'Isonzo e di espandersi nella pianura friulana e veneta: essi giungono a Caporetto già vincitori e il Friuli cade in mano all'Austria.
Le perdite degli italiani furono ingenti: 300mila prigionieri e grandi quantità di artiglieria e cannoni che passarono sotto le mani dell'esercito nemico.
Gli italiani arretrarono fino al Piave dove riorganizzarono l'esercito e le risorse.
Come già accennato, Caporetto ebbe anche effetti positivi:
la lunghezza del fronte fu ridotta;
Motivazione più forte: dopo la battaglia di Caporetto la guerra diviene patriottica, in quanto l'esercito doveva assolutamente bloccare l'avanzata tedesca per evitare che l'esercito nemico si potesse espandere ancora di più;
Cambio delle strategie e della politica: il generale Cadorna, che aveva imputato l'esito infausto della battaglia alla viltà dei suoi soldati, fu sostituito da Armando Diaz, che fu più attento alle esigenze dei soldati. Per quanto riguarda la politica nel 1917 sale al governo Manuele Orlando che seppe formare un governo più forte e unito;
Fino al 1918 il fronte italiano rimane sempre sul fiume Piave dove gli austriaci vennero spesso attaccati (vino alla sconfitta decisiva di Vittorio Veneto).
La rivoluzione Russa
La rivoluzione di Ottobre del 1917, come già accennato, porta alla caduta del sistema zarista russo e conduce al potere i Soviet, capitanati da Lenin. Lenin era un socialista, sostenitore del disfattismo rivoluzionario: esso si basa sull'idea marxista di lotta di classe; sostenendo che il proletariato non aveva nulla da vincere o da guadagnare in una guerra, Lenin dichiarò che il suo vero nemico erano i capi imperialisti che mandavano in battaglia le loro classi più basse. I lavoratori avevano di più da guadagnare dalla sconfitta delle loro nazioni, sostenne Lenin, se la guerra poteva essere trasformata in guerra civile e quindi in rivoluzione internazionale.
Sul fronte le armate russe si sfaldano e sono disorientate. L'uscita ufficiale dalla guerra per la Russia avverrà solo nel 1918 con il trattato di Brest-Litovsk, che impose condizioni molto dure:
La Russia dovette perdere tutti quei territori compresi tra le repubbliche baltiche, l'Ucraina e il Mar Nero: ciò significava perdere una grande quantità di risorse e di persone.
In merito alla guerra si sviluppa per tutta la sua durata un forte movimento di opinione tra la popolazione civile che, sostanzialmente, è ostile al conflitto. Tale movimento non è legato solo a episodi locali, ma anche alla riorganizzazione economica dei Paesi: venne dato un forte impulso allo sviluppo delle industrie impegnate nella produzione bellica (siderurgica, chimica e meccanica).
Importante oppositore alla guerra fu Papa Benedetto XV che sosteneva che la guerra fosse inutile: tuttavia tale opinione fu poco accolta tra la gente poiché sminuiva i numerosi sacrifici umani.
Fu una guerra ideologica alimentata anche dalla nascita del socialismo in Russia e dall'entrata in guerra degli Stati Uniti che portò ancora altre idee. Il movimento d'opinione ostile fu ampliamento contrastato dalla propaganda, diffusa nelle trincee e tra la popolazione civile durante le ultime fasi della guerra e poi post-guerra.
Gli Stati Uniti
Gli USA, fino al 1917, erano rimasti esterni alla guerra, ma non avevano mai escluso la possibilità di un intervento ( ostilità di alcune opinioni americane: luogo lontano, esercito poco sviluppato rispetto a quelli degli stati europei e soldati inviati in un fronte lontano).
Gli Stati Uniti intervengono nell'ultima fase della guerra per 5 principali motivi:
Economico: il blocco marittimo imposto dall'Inghilterra “affama” i tedeschi che riprendono la guerra sottomarina.
Ideologico: i 18 punti di Wilson.
I tedeschi vogliono stringere un alleanza con il Messico, confinante con gli Stati Uniti;
Diversi Stati europei si erano indebitati con l'America specialmente l'Inghilterra: se quest'ultima avesse perso la guerra sarebbe diventata “insolvibile”, ossia non avrebbe potuto restituire i soldi agli Stati Uniti;
Affondamento della nave passeggeri americana Lusitania, colpita da un sottomarino tedesco;
il 6 aprile 1917 l'America dichiara guerra alla triplice alleanza.
o 1918
Gli eserciti tedeschi e austriaci tentano gli ultimi attacchi rispettivamente nel fronte francese e in quello italiano.
Sul fronte francese, nel marzo del 1918 l'esercito tedesco inizia la preparazione militare per un ultimo tentativo di attacco contro le linee nemiche: l'intenzione era quella di raggiungere Parigi. La battaglia avviene sul fiume Marna, e i francesi organizzano una controffensiva ad Amiens (in agosto). L'intesa sconfigge i tedeschi, che da questo momento iniziano ad arretrare: capiscono di aver ormai perso la guerra e iniziano a preparare lo scenario post-bellico e ad organizzare cambiamenti politici efficienti.
Sul fronte italiano, nello stesso periodo, l'esercito austriaco tenta uno sfondamento sul Piave: tale battaglia viene definita Battaglia di Solstizio e si combatte nell'estate del '18. Gli austriaci erano convinti di vincere, ma in realtà l'esercito italiano distribuito dal monte Grappa fino al Piave fu più forte: grazie al bombardamento e ai corpi speciali (gli arditi) riuscì a disorientare i nemici.
Nella battaglia di Vittorio Veneto (24 ottobre-3 novembre) l'esercito italiano sconfigge i nemici: ciò fu favorito anche dalla condizione dell'esercito austriaco, che era multiculturale e si ritrovò con moltissimi soldati che si rifiutarono di combattere, disertarono o passarono all'esercito italiano.
Mentre l'impero austro-ungarico si sfalda, la Germania per tutti gli alleati e inizia una fase di duro isolamento.
Prova a vedere fra i diversi appunti presenti nel sito, ovvero qui:
- http://ricerca.skuola.net/riassunto-prima-guerra-mondiale
Ciao Laura!
Sul mio libro viene riportata la definizione: ΔV=L/q. Ma essendo, il potenziale di un punto del campo elettrico, definito come: V=U/q allora ΔV=ΔU/q. Dal momento che la variazione dell'energia potenziale elettrica fra due punti è uguale e opposta al lavoro che compie la forza elettrica che sposta la carica da un punto all'altro, ΔV=−L/q. È giusto il mio ragionamento? Se sì, quale delle due formule è giusta?
Ciao a tutti mi trovo a compiere una scelta difficile: dopo i primi due parziali mi trovo con una media di 17 ( tra i due compitini ). Il professore ha detto che si può fare un orale, però in questo caso andrebbe a posizionare la data dopo l'appello vero e proprio ( dopo il quale, se la votazione non è positiva si può comunque fare un orale), perdendo così una possibilità di recuperare nel caso l'orale non andasse bene. Secondo voi mi conviene tenere il 17 e andare diretto all'orale, oppure provare a passarlo direttamente allo scritto?
Aiuto compito matematica!!
Me lo potete svolgere?
Ciao a tutti mi trovo a compiere una scelta difficile: dopo i primi due parziali mi trovo con una media di 17 ( tra i due compitini ). Il professore ha detto che si può fare un orale, però in questo caso andrebbe a posizionare la data dopo l'appello vero e proprio ( dopo il quale, se la votazione non è positiva si può comunque fare un orale), perdendo così una possibilità di recuperare nel caso l'orale non andasse bene. Secondo voi mi conviene tenere il 17 e andare diretto all'orale, oppure provare a passarlo direttamente allo scritto?
principi contabili e fiscali delle operazioni commerciale
Ora ho capito meglio!! Grazie mille!!
Gli Ateniesi onorano i caduti della guerra contro Tebe
Quando Adrasto e Polinice condussero una spedizione contro Tebe e furono sconfitti in battaglia, poiché i Cadmei non permisero di seppellire i morti, gli Ateniesi ritenendo che quelli, se pure avevano commesso qualche colpa, morendo avevano la più grave punizione, e che gli dei sotterranei non ricevessero i dovuti onori, e che gli dei celesti venissero offesi essendo contaminati i sacri riti, in primo luogo, avendo mandato degli araldi, li pregarono che concedessero la sepoltura dei cadaveri, ritenendo che fosse proprio di uomini valorosi vendicarsi dei nemici quando erano in vita, mentre di coloro che diffidano delle proprie forze ostentare il coraggio sui corpi dei morti; non potendo ottenere queste cose, mossero contro di loro, e procurandosi molti nemici, ma avendo come alleata la giustizia, vinsero combattendo. Essi, avendo ottenuto come premi i cadaveri degli Argivi a causa dei quali erano venuti, li seppellirono nella loro Eleusi.
στρατευω, ητταομαι, εαω, θαπτω, ηγεομαι, αδικεω, αποθνησκω, εχω, κιμιζω, μιαινομαι, ασεβεω, πεμπω, δεω, διδωμι, νομιζω, ειμι, ζαω, τιμωρεω, απιστεω, θνησκω, επιδεικνυμι, δυναμαι, τυγχανω, στρατευω, κταομαι, εχω, νικαω, μαχομαι, λαμβανω, αφικνεομαι, θαπτω
4/25x^2+4/9y^2=1
X^2/9+y^2/4=1/3
Come faccio a ridurli nella forma canonica?
Qualcuno può gentilmente tradurre questa versione entro domani? Grazie in anticipo a chi lo farà!!!
La favola del mugnaio tradito
Anas quaedam, adulterorum sequestra, cotidie domum veniebat ac inseparabilis sodalis feminae erat. Cum ea scaenas fraudulentas in exitium miserrimi pistoris mulier construebat. At ego, quamquam suscensebam Photidis errori, quae me, dum avem fabricat, perfecit asinum, isto unico solacio recreabar, quod magnis auribus cuncta facillime sentiebam. Denique die quodam talis sermo ad meas aures adfertur: «vir, quem sortita es ac sine meo consilio accepìsti, nimis piger est et formidolosus cum coniguem tuum vidit. Forte evenit ut alium iuvenem inveni...» Ne longius dicam,uxor statim cenas comparat et pulmenta temperat. Mensam largiter instruit; nam opportune maritus apud naccam proximum cenitabat. Ergo ego gratulabar quod, revelatis oculis, libere iam cunctas facinorosae raulieris artes prospectare poteram. Occidente sole, temerarius adulter adventat, puer admodum et lubrico genarum splendore conspicuus. Sic mulier iubet hunc, multis osculis exceptum, adcumbere cenam.
Versione 9 pagina 114 di Ellenisti 2.
Mi servirebbe la traduzione di questa versione entro domani.
Grazie mille in anticipo!
ciao, io starei cercando contenuti per una tesina di maturità, la voglio fare sull'olio di palma e io frequento l'alberghiero, non so proprio con cosa collegare l'olio con storia. qualcuno che saprebbe dirmi qualcosa a riguardo grazie
Dipende dalle tue ambizioni e quanto pensi di meritare in questa materia (personalmente rifarei lo scritto)
Qualcuno potrebbe mandarmi l'analisi del testo,quindi non solo il riassunto,dell'incontro con i bravi(testo dei promessi sposi)...grazie